Pensione e permessi 104: intervenga l’Aula
È ormai
fatto noto: alla Camera la Commissione Bilancio ha bocciato per mancanza di
copertura l’emendamento invece approvato dalla Commissione Affari sociali che
sanava il paradosso della riforma Fornero in materia di pensione anticipata.
Oggi per
ottenere la pensione anticipata non è prevista un’età anagrafica minima, ma chi
la richiede prima dei 62 anni subisce una penalizzazione pari all’1% per ogni
anno di anticipo entro un massimo di due anni e al 2% per ogni anno ulteriore
rispetto ai primi 2. Viene conteggiata come anzianità quella che deriva
esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di
astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di
leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria.
Sono esclusi dal computo, quindi, permessi e congedi fruiti dai lavoratori per
assistere i familiari con grave disabilità.
“Si continua
ad ignorare incredibilmente il lavoro di cura. – protesta Pietro Barbieri,
Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – ISTAT
certifica che due terzi delle persone con gravi disabilità (70,1%) non fruisce
di alcun supporto domiciliare pubblico, valore che sale all’83,2% nella fascia
di età 11-64 anni. Secondo il Parlamento chi si prende cura di quelle persone?”
Anziché
incentivare flessibilità lavorativa, sostegno alle famiglie, risposte a
lavoratori che per decenni si dividono fra lavoro e assistenza, si erodono
continuamente anche quei pochi benefici raccolti in questi anni.
“La
Commissione Bilancio, anziché preoccuparsi di calcolare e reperire il
fabbisogno – che è minimo – per offrire una garanzia e un segnale, si è
limitata ragionieristicamente a bocciare un emendamento positivo. Ci appelliamo
con forza all’Aula, dove ora il provvedimento torna, e al Governo perché questa
assurdità ed ingiustizia venga rimossa.”
Nei giorni
scorsi, oltre che informare e sollecitare i singoli parlamentari, la FISH aveva
chiesto il diretto intervento del Ministro Giovannini. Una richiesta, per ora,
senza esito.