lunedì 11 aprile 2011

biologico + tossico?

Propongo qui un breve testo pubblicato su InformarSì (periodico di informazione di NaturaSì) n. 29, autunno 2010. Si tratta di una lettera alla quale risponde la dott.ssa Bigliani (responsabile dell'ufficio controllo qualità). Al di là del fatto che proviene da una fonte sicuramente di parte è comunque un contributo, pubblicato, per affrontare la questione.
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"Gentile dottoressa Bigliani, si legge spesso che gli alimenti biologici sono più soggetti alla formazione di micotossine in quanto non subiscono trattamenti chimici. È vero? Giovanna (RÈ)

No, le micotossine non sono assolutamente presenti in quantità superiore nei cibi bio. Si tratta dell'ennesima leggenda metropolitana diffusa "ad arte" contro il biologico dai suoi detrattori, soprattutto da chi propugna l'introduzione delle sementi OGM, che vuole spacciare per più sicure e sane.
Richiamiamo due studi presentati alla XXII Conferenza FAO per l'Europa tenutasi a Porto nel 2000 che concordavano nel rilevare livelli di anatossine inferiori nei prodotti biologici e quello condotto dai ricercatori Paulsen, Hans Marten e Weilßmann presentato nel 2002 al XIV Congresso Mondiale dell'IFOAM che aveva come tema proprio lo studio della presenza delle micotossine nei prodotti bio. Le conclusioni risultano chiare ed inequivocabili: «L'agricoltura biologica non è generalmente più interessata da rischi di contaminazione da micotossine di altri sistemi produttivi (...) il metodo di produzione biologico offre numerosi importanti fattori per ridurre le contaminazioni da funghi da micotossine». Detto questo, cerchiamo di capire un po' meglio cosa siano le micotossine.
Si tratta di un gruppo di sostanze tossiche prodotte da muffe che si formano sugli alimenti. La loro proliferazione sugli alimenti è influenzata dalle condizioni climatiche (le muffe si moltiplicano con più facilità con l'umidità e a temperature comprese tra i 4 e i 37 gradi), dalle tecniche di coltivazione ed in particolare dalle concimazioni spinte (non praticate nell'agricoltura biologica) e, soprattutto, dalle modalità di conservazione degli alimenti.
Più a rischio di contaminazione sono: cereali, semi oleaginosi, frutta secca ed essiccata, legumi, caffè, cacao e spezie.
Ma non solo: le micotossine infatti, si possono trovare in forma residuale anche nelle carni e nei derivati (latte, formaggio, uova) provenienti da animali che sono stati alimentati con mangimi contaminati.
Vorrei concludere citandole quanto ha avuto modo di dire Roberto Pinton in un'intervista di qualche anno fa: «Le tossine non c'entrano niente con il biologico, tutte le materie prime d'origine vegetale possono essere contaminate da micotossine. E la causa principale è un eccesso di concimi azotati, che se di origine sintetica, nel biologico sono vietati».
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